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sabato 5 aprile 2008

L'ESSERE MADRE

Dott. Zampy, eccomi di nuovo a scrivere dopo aver letto il tuo articolo sull'essere padre,so già che mi tirerò dietro tutte le ire delle madri sognatrici, che meglio chiamerei casalinghe disperate.
Il 13 aprile di un anno fa, dopo 8 mesi bruttissimi di una gravidanza portata davvero male, è nato Mattia e qui ti chiederai, “ Che cosa c'è che non va? “ Ma nulla !!!!! E' la mia gioia e vivo per lui. Allora quando ho scoperto di essere incinta, prima ho chiamato mio marito e gliel’ho detto, ha iniziato a ridere (lui sapeva della mia avversione verso i pargoli), io arrabbiata, per non usare altri termini, gli ho chiuso il telefono in faccia. Ho chiamato un mio collega, Don Camillo, che sapeva che sarei andata a fare il test e quando gli ho fatto questa grande rivelazione, tutto contento mi ha detto che non vedeva l'ora di diventare zio !!!!!!!!!!! Io invece mi sarei buttata volentieri dal famoso Ponte delle Torri e pensavo che fossi ancora io una bambina in cerca di coccole, che nessuno mi ha mai fatto e che a me piaceva uscire il venerdì sera, pensavo, addio alla mia bella "serata GAUCHA" con i miei amici cari del paesello.
La domanda ricorrente era: " E adesso che faccio? " " Perché sono tutti contenti meno che io? " " Ma questo istinto materno dove caspita ce l'ho? " Inizio le visite, oltre ad essere stravolta da questo lieto evento (per gli altri), un’altra batosta, il mio sangue è malato, causa un brutto virus che forse mi sono beccata durante quei quattro anni che alla fine era meglio cancellare, ma che comunque non rinnego. Lo dico a casa omettendo che è incurabile e ricominciano i giri di mente... e ricominciano le paranoie: “ Io a questo bambino che ho da offrire? “ “ Il mio sangue malato che prima o poi porterà alla mia fine? “ Ok, vado avanti tra una minaccia di aborto e una colica di reni, visto che il birbantello mi si era appoggiato in un rene dilatandomelo, per non parlare che non si fermava mai quindi di conseguenza io non dormivo MAI. Decisione, io (benché contraria al mille per mille) pratico l'aborto... io non resistevo, pure il deperimento organico ci si mette, che fare che non fare e sempre il mio collega Don Camillo, mi fa cambiare idea. Ok, vado avanti ero diventata irritabile ipertesa, in poche parole avevo sempre saturno nel mio oroscopo, stramaledicevo ogni minuto che passava, il giorno che ero andata a fare quel test. La dottoressa mi dice che sto rischiando e devo stare a letto, non devo lavorare, non devo guidare, un tipo come me a letto per colpa di un inquilino abusivo nel mio ventre? MAI. Seguito a lavorare, seguito a fare tutto ciò che ho sempre fatto, ma ho smesso di fumare (io amo fumare, non fumo per vizio, ma per puro piacere) manco una sigaretta per i minuti più bui, mamma mia questi mesi non passavano mai, io non ne potevo più. Alla fine la mia Dottoressa mi dice che il giorno dopo mi avrebbe fatto partorire, il bimbo non cresceva, mi è venuta la gestosi e perdevo acido amniotico, oltre alle mie ormai inseparabili amiche coliche di reni e nausee... Che notte che passai… li ho contati, quella notte ho fatto cinquanta cruciverba, la mattina con mio marito andammo all'ospedale per far nascere la fonte dei miei guai attuali e futuri, decisero che partorire in modo naturale era la via migliore, (ma ero di 8 mesi) quindi mi fecero subire 3 induzioni al parto e lui nulla, non nasceva, il giorno dopo ancora lui, nulla, quella notte in sala travaglio prima di Mattia erano nati dieci bambini e lui si ostinava a non uscire. Quella mattina un dottore decise che mi avrebbe fatto il cesareo... Volevo baciarlo, non ne potevo più e dopo 26 e dico 26 ore di travaglio in sala operatoria, nasce Mattia..., quando me lo hanno tolto dalla pancia, ho avuto un sospiro di liberazione mai avuto in vita mia, hanno gradito anche le mie reni, che veramente stavano scoppiando e ho pensato che finalmente avrei dormito, ma avrei dormito a pancia sotto, il bambino? Una vola appurato che stava bene, non l'ho proprio pensato, finché un’infermiera me lo portò, MAMMA MIA COME ERA BELLO !!! Dormiva, gli do un bacetto e lui inizia a piangere, penso: questo a capito in che mani è finito, fai bene a piangere !!!!!!!!!!!!!!!!! Lo rivedo alla sera, me lo misero vicino, dormiva, come lo toccai aprì un occhio, mi guardò e si riaddormentò... e pensai... questo mi ha dato uno sguardo di sfida che ha già capito che ha vinto lui e che comanderà lui... mi dimisero dall'ospedale, con una diagnosi di un anemia molto forte, ed un altro deperimento organico... questo bambino penso, vuole la mia pelle pure dopo nato !!! Passa un anno ed eccomi qua a scrivere che cosa provo ad essere madre, voi leggendo penserete, questa è pazza... eh si, sono pazza, ma per il mio Mattia, ora so che cosa vuol dire essere madre. Il venerdì sera le serate Gauche, non mi mancano più e non ne sento l'esigenza, il bar può attendere, gli amici li vedo solo quando ho tempo, io ogni cinque minuti che ho, sento solo tanto ma tanto bisogno di stare con lui, è la mia vitamina, che mi da la forza di andare avanti. Tanti dicono che l'istinto materno la donna lo sente subito, non è vero, almeno non per me, io l'ho maturato piano piano, con il tempo, finalmente ho qualcosa di veramente mio, un figlio non te lo può levare nessuno, anche a chilometri di distanza rimarrà sempre mio e avrò sempre bisogno di lui, come lui né avrà di me, la domanda è, se ancora penso quelle cose che pensavo quando ero incinta, la risposta è OVVIAMENTE: “ E’ stata la prova più dura a cui sono stata sottoposta. ” Ora invece penso che l'ho superata alla grande, ogni volta che Mattia mi guarda, ride e batte le manine... gli dico: “ Amore di mamma io senza di te, non sono nessuno !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!“





By La sig.ra Ronconi

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